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Diserbo di post-emergenza, strategia ADAMA

Diserbo di post-emergenza: serve una nuova strategia

In Italia la soia è coltivata da decenni in modo più sostenibile di altre estensive, grazie alla diffusione della cosiddetta agricoltura conservativa e alla gestione delle infestanti quasi esclusivamente in post-emergenza.
Diserbo di post-emergenza, strategia ADAMA

Ci sono indubbi benefici che motivano queste scelte, ma, come sempre, anche dei possibili rischi che vanno gestiti con attenzione, se vuoi raggiungere alte rese costanti negli anni. 

Noi di Adama crediamo nell’indubbia validità dell’agricoltura conservativa e del diserbo di post-emergenza nella coltivazione della soia e proprio per massimizzarne i benefici e ridurre i rischi attuali e futuri di queste tecniche abbiamo sviluppato per te una nuova strategia che permetta di mantenere negli anni il controllo delle infestanti, nel rispetto della soia. 

In questo articolo vediamo i benefici e i rischi di queste tecniche, per applicarle nel migliore dei modi. 

Quali benefici offre l’agricoltura conservativa?

Prima di tutto ricordiamo che cos’è. L’agricoltura conservativa o “agricoltura blu” raccoglie diverse tecniche agronomiche tendenti a conservare per il futuro la fertilità del suolo coltivato.

Tra queste, largamente diffuse nella coltivazione della soia sono le tecniche di “minimum tillage” (minima lavorazione) e “no tillage” (semina su sodo), che non prevedono quindi una preparazione del terreno tramite aratura. 

Tra i vantaggi di queste tecniche: la conservazione di elevati livelli organici del terreno e la riduzione dei costi di produzione, grazie al risparmio di potenza, carburante e tempi di lavoro. 

Inoltre, l’adozione delle tecniche di agricoltura conservativa rende più sostenibile la produzione agricola e per questo è promossa dall’Unione Europea con incentivi nell’ambito della Politica Agricola Comune e dei Piani di Sviluppo Rurale. 

Quali benefici offre il diserbo di post-emergenza?

Questa tecnica prevede l’applicazione di prodotti ad attività erbicida in presenza della coltura e delle infestanti. Ove la coltura sia emersa dal terreno, è indispensabile che gli erbicidi impiegati non la danneggino, che siano cioè selettivi verso di essa. 

Molta ricerca in merito ha permesso di sviluppare nel tempo erbicidi selettivi verso le principali coltivazioni, seguendo percorsi diversi, ad esempio:

  1. Una spiccata azione solo verso una tipologia di piante (es. a foglia larga con i dicotiledonicidi, o graminacee con i graminicidi);

  2. Un meccanismo d’azione molto specifico, quindi attivo su alcune famiglie di infestanti, ma non sulla famiglia a cui appartiene la coltura;

  3. La presenza nel formulato di un antidoto agronomico specifico per la coltura da proteggere, che la rendono in grado di detossificare la sostanza attiva erbicida. 

Tra i benefici del diserbo di post-emergenza vi è la possibilità di scegliere il prodotto o la miscela di erbicidi più adatti alla flora infestante realmente presente nell’appezzamento. 

La sostenibilità di questo tipo di intervento non è solo di natura economica ma anche ambientale, in quanto non si tratta un terreno nudo.

In taluni casi il diserbo di post-emergenza è l’unico intervento chimico possibile, come in terreni controindicati al pre-emergenza (es. terreni sciolti o ricchi in sostanza organica, tipici di molte zone di coltivazione della soia), o in situazioni territoriali con restrizioni all’impiego di tali prodotti.

Inoltre il diserbo di post-emergenza può rappresentare una risorsa “di soccorso” ove il precedente intervento in presemina o pre-emergenza non sia andato a buon fine, a causa di un andamento climatico sfavorevole.

Vuoi scoprire qual è la strategia migliore per la tua coltivazione? Leggi il nostro approfondimento: “Tutto quello che devi sapere per gestire le infestanti e le altre avversità della soia”.

Quali sono i rischi dell’agricoltura conservativa e del diserbo di post-emergenza nella soia?

Il rischio maggiore è dato dalla possibile proliferazione di infestanti che non si riescono a controllare efficacemente e che quindi possono compromettere sia la resa che la qualità della produzione (per la presenza di semi delle malerbe) nonché rendere difficoltose le operazioni di trebbiatura.

L’assenza di lavorazioni o le lavorazioni poco profonde aumentano infatti la carica delle infestanti primaverili poichè non vengono interrate in profondità. A ciò si aggiunge la riduzione dei prodotti disponibili e soprattutto di meccanismi d’azione diversi tra loro.

Nella soia questo rischio è purtroppo una realtà in molte zone, soprattutto quelle vocate del NordEst, dove si sono sviluppate delle resistenze di malerbe sia a foglia stretta che larga, problematica che negli ultimi anni ha assunto sempre maggior rilevanza. 

Esempio tipico di questo fenomeno è dato dall’Amaranthus spp., che è riuscito a ibridarsi con altri ecotipi assumendo conseguentemente morfologie difficilmente identificabili e difficili da contrastare.

Qual è la nuova strategia di Adama per la gestione delle infestanti della soia in post-emergenza?

Adama ha definito una nuova strategia che integra accorgimenti agronomici con una linea di prodotti erbicidi per la soia che ti permetteranno di controllare efficacemente le infestanti, incluse malerbe resistenti come gli amaranti. 

Per approfondire l’argomento e fare la scelta giusta per te, leggi l’articolo “IL DISERBO DELLA SOIA IN POST EMERGENZA: DAVAI E VALLEY".

Consulta la linea tecnica Adama per la gestione delle infestanti nella Soia.