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Tutto quello che devi sapere per gestire le infestanti e le altre avversità della soia adama

Tutto quello che devi sapere per gestire le infestanti e le altre avversità della soia

In Italia per anni la soia, usata prevalentemente nell’alimentazione animale, era esclusivamente di importazione.

È diventata una coltura di rilievo nel nord Italia a partire dagli anni Ottanta, spinta primariamente da una delle maggiori aziende di trading di prodotti agroalimentari, la Ferruzzi.
Tutto quello che devi sapere per gestire le infestanti e le altre avversità della soia adama

In Italia per anni la soia, usata prevalentemente nell’alimentazione animale, era esclusivamente di importazione. 

È diventata una coltura di rilievo nel nord Italia a partire dagli anni Ottanta, spinta primariamente da una delle maggiori aziende di trading di prodotti agroalimentari, la Ferruzzi. 

 

In questo articolo ci concentreremo in particolare sui seguenti argomenti:

Obiettivo massimizzare la resa

Quali sono le infestanti più presenti e critiche negli areali italiani coltivati a soia?

Come contrastare le infestanti e ridurre al minimo il rallentamento produttivo e di resa della coltura?

Importante partire bene e presto: perché diserbare anche in pre-emergenza?

Quale pre-emergenza va meglio per te?

Quali benefici offre il diserbo di post-emergenza?

Quale strategia adottare per la gestione delle infestanti della soia in post-emergenza?

Come prevenire o gestire le resistenze nella coltivazione della soia

Conoscere e gestire le malattie e i parassiti della soia

Quali malattie colpiscono la soia?

Come evitare o contenere le infezioni nelle soia?

Quali parassiti colpiscono la soia e come controllarli?

 

Da netto importatore, il nostro Paese iniziò ad essere un produttore significativo di soia per il mercato nazionale ed estero di oli e mangimi.

Dopo il cosiddetto “miracolo soia” l’interesse verso questa coltura si ridusse negli anni, fino alla ripresa progressiva una decina di anni fa, stimolata dall’interesse dei mercati europei verso produzioni “OGM free” e dai vantaggi economici offerti dalla PAC attraverso il “greening”.

Negli ultimi 5 anni, la soia in Italia si è assestata su superfici variabili tra i 250.000 e i 300.000 ha, concentrata al nord, soprattutto negli areali del nord est, dove rappresenta una coltura rilevante per l’economia agricola.

Obiettivo massimizzare la resa

La soia è una pianta “forte”, con pochi nemici, in grado di sopportare gli stress molto meglio di altre colture estensive. Ciò nondimeno, se il tuo obiettivo è di massimizzare la produzione per ettaro, certamente l’ostacolo maggiore che devi superare è la competizione delle infestanti.

Le malerbe ostacolano la normale crescita delle colture, sottraendo luce, acqua e elementi nutritivi, ma tu sai bene che nel caso della soia comportano un altro grave problema: ostacolano le operazioni di raccolta meccanica e contaminano il raccolto con i propri semi e residui vegetali. 

Riuscire pertanto a mettere in atto strategie per il loro contenimento rappresenta un fattore di importanza fondamentale per ottenere anche quest’anno la massima resa dalla tua soia, sia in termini quantitativi che qualitativi e, conseguentemente, economici.

Ogni agricoltore con la A maiuscola lo sa e previene il problema, integrando idonee pratiche agronomiche con l’applicazione di prodotti erbicidi che sceglie in funzione della conoscenza dei suoi appezzamenti e delle infestanti maggiormente presenti. 

I tecnici di Adama ne sanno di soia e identificano con te quali strategie mettere in atto per il contenimento delle malerbe.

Perché anche quest’anno tu possa puntare alla massima resa dalla tua soia, sia in termini quantitativi che qualitativi e, conseguentemente, economici.

Quali sono le infestanti più presenti e critiche negli areali italiani coltivati a soia?

Le infestanti che maggiormente danneggiano questa leguminosa sono rappresentate dalle specie a emergenza primaverile estiva.

Dicotiledoni

Le infestanti a foglia larga prevalenti sono:

  • Abutilon theophrasti (cencio molle)
  • Acalipha virginica (acalifa)
  • Amaranthus spp.(amaranto)
  • Ambrosia artemisiifolia (ambrosia)
  • Ammi majus (visnaga)
  • Bidens tripartita (forbicina)
  • Chenopodium album (farinello)
  • Erigeron annuus (cespica)
  • Galinsoga parviflora (galinsoga)
  • Poligonacee come ad esempio Polygonum convolvulus (convolvolo)
  • Solanum nigrum (erba morella)
  • Xanthium italicum (nappola)

Le dicotiledoni perenni più invasive sono:

  • Calystegia sepium (vilucchione)
  • Centaurea jacea (fiordaliso stoppione)
  • Cirsium arvense (cardo campestre)
  • Convolvolus arvensis (vilucchio)

Graminacee

Quelle più diffuse e di difficile controllo sono:

  • Digitaria spp.(digitaria)
  • Echinochloa crus-galli (giavone)
  • Setaria spp, tra cui Setaria italica (panico)
  • Sorghum halepense (sorghetta da seme e da rizoma)

Ciperacee

Ultima categoria ma non per questo da sottovalutare, perché in netta espansione e difficili da controllare.

Come contrastare le infestanti e ridurre al minimo il rallentamento produttivo e di resa della coltura?

Una corretta gestione delle infestanti prevede l’integrazione tra buone pratiche agronomiche e un programma di diserbo adeguato a contrastare la flora infestante specifica del tuo appezzamento.

Le buone pratiche agronomiche che contribuiscono a ridurre la carica di infestanti sono almeno tre, che consigliamo ad ogni agricoltore di adottare per ridurre la carica delle malerbe e prevenire le resistenze:

  1. La rotazione con altre colture, soprattutto ove prevedano arature profonde che impediranno la germinazione di molte specie infestanti;
  2. La preparazione anticipata dei letti di semina, con la cosiddetta “tecnica della falsa semina” e l’impiego di glifosate sulle infestanti già emerse;
  3. La sarchiatura che agevola la crescita della soia e elimina meccanicamente le infestanti presenti lungo la fila.

La scelta del programma di diserbo più idoneo rimane sempre determinante per raggiungere lo scopo con il miglior rapporto costo/beneficio.

Scarica la linea tecnica di diserbo Adama per la soia.

Conoscere il nemico

La conoscenza delle infestanti maggiormente presenti ogni anno nei propri campi consente di scegliere le miscele dei prodotti più efficaci. 

Difficile che un solo prodotto risolva tutti i problemi e per questo Adama nei maggiori areali della soia ha realizzato negli anni estese sperimentazioni con diverse combinazioni dei propri prodotti al fine di individuare le strategie di diserbo più adatte alle diverse tipologie di infestazione che gli agricoltori si trovano ad affrontare. 

L’unione fa la forza

Altro aspetto da considerare è la possibilità di intervenire sia in pre che in post-emergenza.

Rispetto al passato, dove la soia si diserbava principalmente in post-emergenza, la perdita di prodotti e la comparsa di resistenze hanno fatto rivalutare la convenienza di intervenire anche in pre-emergenza - fatte salve le zone dove vi sono vincoli ecologici che presentano particolari restrizioni - sia per contenere le resistenze, sia per controllare infestanti difficili e per rendere più flessibili e meno invasive le successive applicazioni di post-emergenza.

Approfondisci l’argomento, leggendo articolo: "Contrastare le infestanti della pianta di soia con i prodotti Adama".

Importante partire bene e presto: perché diserbare anche in pre-emergenza?

Complementare all’adozione di idonee pratiche agronomiche, ti raccomandiamo di reintrodurre strategie di diserbo in pre-emergenza

Rispetto al passato, infatti, dove la soia si diserbava principalmente in post-emergenza, l’uscita di prodotti diserbanti con diversi meccanismi d’azione e la comparsa di infestanti resistenti ha rivalutato la convenienza di intervenire anche in pre-emergenza - fatte salve le zone dove vi sono vincoli ambientali che presentano particolari restrizioni.

Il diserbo di pre-emergenza della soia offre 3 vantaggi primari: 

  1. Contribuisce a contenere le resistenze;
  2. Permette di controllare infestanti difficili;
  3. Rende più flessibili e meno invasive le successive applicazioni di post-emergenza.

Quali benefici offre il diserbo di post-emergenza?

Questa tecnica prevede l’applicazione di prodotti ad attività erbicida in presenza della coltura e delle infestanti. 

Ove la coltura sia emersa dal terreno, è indispensabile che gli erbicidi impiegati non la danneggino, che siano cioè selettivi verso di essa. Molta ricerca in merito ha permesso di sviluppare nel tempo erbicidi selettivi verso le principali coltivazioni, seguendo percorsi diversi, ad esempio:

  • Una spiccata azione solo verso una tipologia di piante (es. a foglia larga con i dicotiledonicidi, o graminacee con i graminicidi);
  • Un meccanismo d’azione molto specifico, quindi attivo su alcune famiglie di infestanti, ma non sulla famiglia a cui appartiene la coltura;
  • La presenza nel formulato di un antidoto agronomico specifico per la coltura da proteggere, che la rendono in grado di detossificare la sostanza attiva erbicida. 

Tra i benefici del diserbo di post-emergenza vi è la possibilità di scegliere il prodotto o la miscela di erbicidi più adatti alla flora infestante realmente presente nell’appezzamento. 

La sostenibilità di questo tipo di intervento non è solo di natura economica ma anche ambientale, in quanto non si tratta un terreno nudo.

In taluni casi il diserbo di post-emergenza è l’unico intervento chimico possibile, come in terreni controindicati al pre-emergenza (es. terreni sciolti o ricchi in sostanza organica, tipici di molte zone di coltivazione della soia), o in situazioni territoriali con restrizioni all’impiego di tali prodotti.

Inoltre il diserbo di post-emergenza può rappresentare una risorsa “di soccorso” ove il precedente intervento in presemina o pre-emergenza non sia andato a buon fine, a causa di un andamento climatico sfavorevole.

Se ti interessa saperne di più sull'argomento, consulta l'articolo: "Diserbo di post-emergenza: serve una nuova strategia".

Quale strategia adottare per la gestione delle infestanti della soia in post-emergenza?

Adama ha definito una nuova strategia che integra accorgimenti agronomici con una linea di prodotti erbicidi per la soia che ti permetteranno di controllare efficacemente le infestanti, incluse malerbe resistenti come gli Amaranti.

Adama ti propone tre prodotti di post-emergenza: DAVAI e VALLEY per il controllo delle infestanti a foglia larga, anche in presenza di conclamata resistenza ad altri erbicidi, e il contenimento di alcune graminacee, e AGIL, per controllare efficacemente le graminacee. 

erbidici soia adama post emergenza

Se vuoi approfondire l’argomento, ti consigliamo di leggere: "Diserbo della soia post-emergenza: Davai e Valley".

Come prevenire o gestire le resistenze nella coltivazione della soia 

Le resistenze agli erbicidi da parte delle infestanti vanno individuate per tempo e gestite con attenzione per contrastare la competizione con la coltura e limitare la progressiva propagazione degli ecotipi resistenti. 

Un esempio è quello dell’Amaranto (Amaranthus spp.), un infestante a foglia larga molto diffusa nella soia che nel tempo ha sviluppato resistenza a una certa categoria di erbicidi, coprendo oggi praticamente tutte le zone più vocate per la coltivazione della soia. 

Amaranthus retroflexus infestante soia

Primariamente il problema deriva dall’abbandono delle pratiche di diserbo di pre-emergenza, associato all’utilizzo in post-emergenza di molecole erbicide a unico meccanismo d’azione. Stiamo parlando dei cosiddetti erbicidi ALS inibitori (che agiscono cioè inibendo l’enzima acetolattato sintasi coinvolto nella biosintesi di vari amminoacidi). 

Nel tempo si sono inoltre diffuse in Italia nuove specie di Amaranto importate da altri paesi che oltre ad avere alto potenziale riproduttivo, risultano meno sensibili o resistenti agli “erbicidi ALS inibitori”

Per prevenire la diffusione di ecotipi di Amaranto resistenti, ecco le pratiche che ti consigliamo di adottare, perchè “prevenire è meglio che curare”:

Evita:

  • Monosuccessione o rotazioni strette con colture a ciclo primaverile-estivo;
  • Semina su sodo;
  • Uso continuato di “erbicidi ALS” anche su colture in rotazione.

Adotta:

  • Rotazione colturale:varia la coltura della soia con una a ciclo primaverile;
  • Lavorazione del terreno: impedisci la germinazione delle infestanti con un’aratura profonda ogni 4 anni; 
  • Tecnica della falsa semina: controlla le infestanti emerse con glifosate prima o poco dopo la semina; 
  • Sarchiatura: argina la crescita delle malerbe;
  • Diserbo di pre-emergenza: introduci nuovi meccanismi d’azione; 
  • Applicazioni corrette: utilizza sempre dosi e modalità raccomandate. 

Approfondisci l’argomento, leggendo: "Occhio all’Amaranto: come gestire le resistenze nella pianta di soia".

Conoscere e gestire le malattie e i parassiti della soia 

La soia, come ogni altra coltura, non è immune agli attacchi di malattie e parassiti. Le malattie fungine sono generalmente conseguenti all'introduzione di semente di soia infetta. 

Una volta che si sono diffuse, tendono a svernare nel terreno sui residui colturali rimasti in campo durante i mesi invernali. Puoi quindi tenerle sotto controllo se utilizzi semente sana e metti in atto buone pratiche agronomiche. 

parassiti della soia sono principalmente acari e lepidotteri, ma il problema emergente negli ultimi anni rimane la cimice asiatica, che sebbene non comporti danni comparabili a quelli a carico delle colture frutticole, è un parassita che non devi sottovalutare per la rapida espansione ubiquitaria.

É importante che tu conosca i nemici della soia e adotti idonee tecniche per prevenirne gli attacchi, evitando così danni significativi alla coltura e quindi alla produzione finale. 

Quali malattie colpiscono la soia?

Le malattie che colpiscono fusto e radici e i funghi responsabili sono: 

  • Marciume da sclerotinia (Sclerotinia sclerotiorum);
  • Cancro dello stelo e dell'avvizzimento dello stelo (complesso fungino causato da Diaporthe phaseolorum var. caulivora e sojae);
  • Marciume da fitoftora (Phytophthora megasperma var. sojae);
  • Rizottoniosi (Rhizoctonia solani).

Le malattie che colpiscono foglie e baccelli e i funghi responsabili sono:

  • Antracnosi della soia (Colletotrichum dematium var. truncatum Glomerella glycines);
  • Peronospora (Peronospora manshurica);
  • Alternariosi (Alternaria Spp.).

Come evitare o contenere le infezioni nelle soia?

  1. Impiega seme certificato;
  2. Interra i residui colturali;
  3. Adotta ampie rotazioni colturali;
  4. Evita i ristagni di acqua nel terreno e il verificarsi di stati di stress, nutritivi o ambientali, nella soia;
  5. Controlla le infestanti che spesso fungono da riserva di inoculo.

Quali parassiti colpiscono la soia e come controllarli?

I principali fitofagi della soia sono: 

  • Cimice asiatica (Halyomorpha halys);
  • Ragnetto rosso (Tetranychus urticae);
  • Lepidotteri defogliatori (Vanessa cardui, Hyles livornica, Heliotis peltigera e Mamestra oleracea). 

Tieni monitorata la presenza di fitofagi o delle condizioni predisponenti e valuta l’opportunità di trattare la soia con prodotti autorizzati ed efficaci contro i parassiti target.

Approfondisci l’argomento e leggi: "Conoscere e gestire le malattie e i parassiti della soia".